A volte non sempre va tutto come vorremmo, soprattutto di questi tempi e con la velocità con cui la società avanza.
Almeno per noi classe anni ’80 che non avevamo social, Instagram, Facebook ed internet così avanzato.
Studiavi, ti laureavi, oppure ti diplomavi in un’accademia, ti specializzavi e da lì, niente foto per pubblicizzare il tuo lavoro, solo te stessa, il passaparola e il tuo talento o la tua bravura.
Tutto dipendeva da te, dalla gavetta, da quanto ti impegnavi e diciamolo, anche da tanta fortuna.
Era la nomea o la bravura a fare la differenza, di artisti, pittori, attori o fotografi, stilisti, architetti, avvocati, e tutti gli altri lavori o mestieri, ma sicuramente non avevamo la fortuna di avere i potenti mezzi di adesso con cui farsi pubblicità.
Gli anni 2000 hanno cambiato il modo di vedere il mondo del lavoro e se forse a noi “vecchietti” ancora ci aiuta, se ci fossero stati 10 anni fa o anche 20 sicuramente sarebbe stato molto più facile per tutti.
Soprattutto perché con l’avvento dei social sono nati moltissimi “mestieri” nuovi e qualsiasi cosa viene pubblicizzata attraverso Instagram o Facebook diventando più immediato e fruibile.
Molti che, nonostante la gavetta e le fatiche, non sono riusciti a emergere, o con la crisi hanno fatto fatica e si ritrovano a fare il loro lavoro, ma non avere più la fortuna di guadagnare molto e di avere vita facile, oppure per vari motivi sono usciti dal giro (e rientrarci non è cosa facile), si demoralizzano e pensano che sia tutto stato inutile e sia tutto perduto.
In realtà penso che non sia così. E allora vi chiederete come fare?
La prima cosa da fare è: mai buttarsi giù, e credere in se stessi, perché altrimenti ci si dimentica della fatica che abbiamo fatto per arrivare dove siamo, si molla tutto e si perde tutto.
La seconda è: pensare realmente a quale possa essere un’alternativa alla nostra attuale attività, oppure un’aggiunta alla nostra attività.
La terza: mettere insieme tutte le nostre conoscenze acquisite negli anni, le esperienze lavorative, su ogni fronte, in qualsiasi campo abbiamo operato e vedere se unendo tutto quanto ci si possa REINVENTARE.
Una parola che a me piace moltissimo.
Il significato della parola REINVENTARSI, sarebbe “non tutto è perduto”, certo da artista non si può diventare contabili o ingegneri, oppure viceversa, ma sicuramente con un’ottima cultura alle spalle, tante esperienze e conoscenze ottenute negli anni, si può ricominciare da capo con un nuovo lavoro, mestiere, start up e così via.
Mettendo insieme tutte queste cose, tanta buona volontà, fantasia, coraggio e soprattutto tanta grinta, umiltà, e credendo in se stessi possiamo creare qualcosa di nuovo che possa, non solo farci vivere meglio economicamente, ma che ci gratifichi e ci faccia dire e pensare “ce l’ho fatta”.
Classe 1983.vivo a Roma. Fotografa e stilista. Appassionata di arte, libri, musica, teatro, cinema, moto e sci. Non posso rinunciare ai viaggi in giro per il mondo ed allo sport. Curiosa, per carattere, in maniera esagerata adoro scoprire e conoscere cose nuove ed ho una parlantina esagerata.
Il mio mantra “Sorridi alla vita se no soccombi”.