Sapete dire di no? Sembra una domanda banale ma nei processi di comunicazione acquista un valore importantissimo che influenza anche il proprio stato d’animo. Colleghi o datori di lavoro, amici, figli o conoscenti: la questione è sempre la stessa e ci si sente in dovere di dire sempre sì. Ma non sentite dentro quel disagio che si crea quando si desidera con tutte le forze dire di no ma non si trova il coraggio?
Scopriamo come imparare a farlo e perché diventa una condizione indispensabile per vivere bene con se stessi.
Sì o no: questo è il problema!
Il capo vi chiede di fare uno straordinario proprio venerdì sera…come vi comportate?
Ecco un esempio classico di situazione in cui urlate dentro un no secco, ma dalla vostra voce esce un rassegnato sì.
I motivi che spingono a fare una cosa contro la propria volontà in questi casi sono tanti: sensi di colpa, paura di essere etichettati come egoisti o lavativi, desiderio di non scontentare qualcuno.
L’unica controindicazione in questo modo di interagire con l’altro…siete solo voi! Di certo il vostro superiore sarà ben contento dell’atteggiamento positivo assunto nel lavoro e probabilmente questo “sì” vi farà anche acquistare punti preziosi per avanzare di carriera, ma a che prezzo?
Rabbia, frustrazione e rassegnazione vi accompagneranno per tutto il tempo e vi lasceranno quell’amaro in bocca che un semplice grazie non riesce proprio a mandar via.
È ora di imparare a dire di no! Vedrete che una volta capito perché vale la pena ogni tanto saper opporre un rifiuto sarà poi molto più facile gestire al meglio i rapporti con gli altri.
I benefici di saper dire di no
Il pensiero che dire di no possa in qualche modo danneggiare la vostra immagine è uno sbaglio colossale.
Ecco quali sono invece i benefici che otterrete imparando a negare favori a tutti:
- Dimostrare carattere. Dire sempre di sì trasmette un senso di potere alla persona che si ha di fronte. Sarete viste come donne di poco carattere e di certo qualcuno vorrà approfittare della vostra accondiscendenza. È ora di uscire il carattere ed esprimere la propria personalità.
- Rafforzare i rapporti. Dicendo sempre di sì la relazione diventa a senso unico: dove finiscono i vostri desideri o i bisogni? Ponendo un limite invece si rafforzano i legami, anche di lavoro, perché si alimenta il dialogo e la comunicazione.
- Acquistare fiducia in se stessi. Sentirsi una marionetta nelle mani di un’altra persona è la sensazione che si prova quando si dice sì ma dentro si grida di no. Le difese si abbassano e anche la stima che si ha di se stessi. Ogni tanto un bel no, sincero e motivato, aiuta a sentirsi forti e decisi, migliorando anche la fiducia nelle proprie capacità.
Dire di no: come fare?
Nonostante le ottime motivazioni, non è facile imparare a dire di no. Ma con un po’ di allenamento, anche in famiglia e soprattutto con i figli, pian piano diventerà semplice capire come comportarsi nelle diverse situazioni. Ma per iniziare, ecco qualche utile consiglio:
- Dare sempre una motivazione. Dire di no e basta non serve a nulla se non a indispettire l’altro. Non significa giustificarsi, ma saper spiegare il perché della risposta e, apportando le giuste motivazioni, non si rischia di deludere nessuno.
- Rispondere sempre con il sorriso. Via aggressività o facce pietose. Per dire di no non serve accentuare le vostre reazioni, ma addolcire la persona che fa la richiesta con un sorriso disarmante!
- Mettersi a disposizione in futuro. Oggi è no, ma magari la prossima volta sarete libere per offrire il vostro aiuto anche spontaneamente. La risposta dell’interlocutore non potrà che essere di compiacimento.
- Pensare a se stessi prima che agli altri. Non si tratta di egoismo ma di autonomia. Fare una cosa contro la propria volontà significa farla male e di certo non serve a molto a nessuno. Capire che quello non è il momento giusto di dire di sì invece è motivo di responsabilità e crescita per entrambi.
In conclusione: mai dire di sì istintivamente! È opportuno prima prendersi qualche momento per rifletterci su e poi dare una risposta “sincera” e non dettata da altre variabili.
Strategie di comunicazione
Ed eccoci di nuovo tornati al punto iniziale: il capo vi sta chiedendo di rimanere a lavorare qualche ora in più e siamo venerdì sera…
Alla luce di quanto detto come reagite? È a questo punto che entrano in gioco le cosiddette strategie di comunicazione.
Motivate l’impossibilità di aiutarlo proprio quel giorno e, sfoderando un bel sorriso, mostratevi disponibili per altre occasioni future. Infine aggiungete qualche frase di incoraggiamento del tipo “lunedì mi occuperò solo di questo” oppure “con un intenso lavoro di gruppo entro metà settimana tutti gli obiettivi saranno raggiunti”.
Oltre a non deludere, riuscirete anche a fornire soluzioni alternative che daranno nuova linfa al rapporto tra di voi e miglioreranno la collaborazione lavorativa e di certo anche quella personale.
Laureata in materie umanistiche ha fatto della sua passione per la scrittura e il giornalismo un vero lavoro a cui si dedica a tempo pieno. Vive in Sicilia ma gira il mondo coi suoi pezzi che trattano di tutto e di tutti, conciliando la splendida vita da mamma con quella di lavoratrice soddisfatta.