Ecco l’annosa questione: il curriculum vitae! C’è chi dice di utilizzare un modello preformattato, chi di scrivere almeno tre pagine, chi di aggiungere anche il premio vinto all’asilo per il disegno più bello e chi di inviarlo su carta rosa e profumata come Elle Woods in “La Rivincita delle Bionde”. Facciamo chiarezza: scriviamo step by step un CV vincente.
Cominciamo subito con le presentazioni lampo: nome, cognome e la nostra principale occupazione.
Si, perché i recruiter non hanno tempo da perdere a cercare le informazioni nascoste. Rendiamogli il compito facile fin da subito! Il nostro intento è fornire la migliore sintesi delle nostre capacità.
Facciamoci contattare: scriviamo il nostro recapito telefonico, il nostro contatto Skype per un’eventuale colloquio online, il link del nostro sito web se ne abbiamo uno e la nostra mail. Si, è il momento di mandare in pensione i fantasiosi indirizzi email di quando avevano 15 anni e chattavamo con gli amici e crearne uno adatto alla nostra età.
Basic sì, ma non stile. Il modello preformattato dice poco di noi: costruire un curriculum dal niente è comunque semplice e richiede le conoscenze base dell’informatica. Per me lo sfondo bianco è d’obbligo: da un’idea di chiarezza e verrà più apprezzato visivamente, ma possiamo giocare con i colori tenui se abbiamo intenzione di creare un design minimal. Attenzione però a non distrarre da ciò che è importante: l’occhio deve cadere sulle informazioni importanti, non su una cornice o un riquadro nel quale è difficile leggere ciò che abbiamo scritto. Non trascuriamo il font: scegliamone uno semplice che non sia il classico visto e rivisto Times New Roman.
Una piccola storytelling aiuta lo scopo. Raccontiamoci in breve: chi siamo, a cosa lavoriamo attualmente e cosa abbiamo studiato. Dopo aver dato un’idea chiara della nostra situazione attuale possiamo elencare le nostre occupazioni e i nostri progetti passati. L’elenco puntato è di gran lunga preferibile: sarà un elenco dettagliato in cui inserirete il vostro ruolo, il luogo in cui l’avete svolto e (se lo ritenete opportuno) per quanto tempo. Riportate numeri, date e risultati e citate le aziende o gli uffici con cui avete collaborato. Anche qui la sintesi è la vostra migliore alleata: ci sarà tempo per parlarne al colloquio.
Scegliamo le esperienze con attenzione. Perché non è saggio scrivere tutto? In questa situazione “più” non è meglio: scrivere che avete svolto tanti lavori diversi raramente da l’idea di qualcuno che si dà da fare, spesso invece suggerisce l’idea di qualcuno che non ha idea di cosa vuol fare nella vita. Un’azienda sceglie il candidato che si dimostra più centrato e più adatto alla posizione. È meglio selezionare le informazioni in base al ruolo per il quale ci proponiamo.
Usiamo un trucco da scrittori. Avete mai sentito parlare di keyword? Le parole chiave ci aiutano tantissimo. Attirano l’attenzione del lettore e forniscono un’idea generale del testo che stiamo leggendo. Perché non sottolineare o creare un focus sulle parole importanti?
Inseriamo poi le skills che ci rappresentano, sia tecniche che gestionali. E poi le nostre competenze nelle lingue (con relativo livello raggiunto se lo conosciamo) e nella tecnologia: senza perderci ad elencare ogni programma esistente e il nostro livello di competenza nell’utilizzarlo possiamo dire che il nostro livello generale è buono o ottimo se siamo molto competenti (sempre che voi non vi stiate proponendo per un ruolo tecnico per il quale una certa competenza nell’utilizzo di un programma sarebbe fondamentale per il recruiter).
Organizziamo le nostre informazioni in un foglio: darà un look minimal e ordinato al nostro curriculum e aiuterà l’idea di focus sulle keywords. Non serve scrivere fiumi di parole, basta scrivere quelle giuste.
Last but not the least, se siamo liberi professionisti e freelance specifichiamo se abbiamo o no partita iva. E infine non dimentichiamo di inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali.
Ora selezionate i ruoli che vi interessano e… good luck!
Nelly Dogali, 26 anni. Traduttrice e scrittrice freelance.
Sempre in giro con la musica nelle cuffiette e un libro in borsa.
E ovviamente con Stewie, il mio beagle.
Serata ideale: un calice di vino bianco e una maratona di serie tv.