Il nostro lavoro viene valutato ogni giorno dai nostri clienti, dai nostri colleghi e anche dai nostri capi.
Il feedback è spesso qualcosa di temuto o di sottovalutato: in realtà è uno strumento imprescindibile per capire i nostri punti di forza e quelli su cui è necessario lavorare meglio. Positivo o negativo è un’opportunità di cui non si può fare a meno.
Per accoglierlo o esprimerne uno nella maniera migliore, bisognerebbe tenere a mente che:
Sta alla base del team-work
Il feedback viene apprezzato se si riceve da qualcuno di cui abbiamo stima e con cui collaboriamo in maniera piacevole. Per questo è necessario che sul posto di lavoro si crei un network costante, uno spirito di collaborazione tra i colleghi e con il capo. Le opinioni degli altri sono importanti: i diversi punti di vista messi a confronto potrebbero essere la chiave per spronarsi l’un l’altro a migliorare.
Per chi invece lavora da freelance dovrebbe essere buona abitudine richiederlo: valutare le impressioni del cliente e confrontarle con il nostro approccio potrebbe offrire un punto di vista completamente diverso da sfruttare per le prossime occasioni di lavoro.
Dare un feedback è difficile come riceverlo: richiede sincerità e parole giuste per non rischiare di offendere la sensibilità di qualcuno o di essere fraintesi. Ma esprimere feedback reciproci, quando vengono accolti con lo spirito giusto, aumenta la produttività e la fiducia e crea un ambiente di lavoro fatto di scambi di idee in cui le caratteristiche positive di ognuno vengono esaltate.
Va preso nel modo giusto
Non generalizziamo! Il feedback dovrebbe rimanere circostanziale alla singola situazione di cui si parla e deve essere relativo solo al lavoro. Bisogna esprimersi in maniera chiara e senza divagare: il fraintendimento è dietro l’angolo! Una critica genera una reazione emotiva che non ci aiuta nella comprensione. Se siamo catastrofici tenderemo a ingigantire un dettaglio.
Spesso un feedback negativo ci fa sentire attaccati come persone o ci sembra ingiusto perché non era nelle nostre intenzioni sbagliare qualcosa. E anche se il capo dirà che abbiamo fatto bene moltissime altre cose, la mente si concentra sull’unica cosa negativa emersa dal feedback. Il feedback positivo non occupa i nostri pensieri nello stesso modo.
Ad ogni feedback corrisponde una reazione
Se il feedback è positivo non è inutile: positività genera positività. Sentirsi apprezzati per ciò che facciamo è uno stimolo a fare ancora meglio e ci chiarirà che siamo sulla strada giusta. Quindi godiamoci i complimenti e traiamone nuovi spunti per altri feedback positivi.
Se il feedback è negativo bisogna rifletterci con attenzione: concentriamoci sul problema e cerchiamo di capirne le cause. È bene analizzare la situazione e comprendere bene il punto di vista dell’altro. E poi accettiamolo in modo aperto e costruttivo. Il feedback è fatto per il confronto: facciamo quante più domande possibile per capire bene, chiediamo consigli per migliorare e poi organizziamo un piano d’azione per correggerci.
Nelly Dogali, 26 anni. Traduttrice e scrittrice freelance.
Sempre in giro con la musica nelle cuffiette e un libro in borsa.
E ovviamente con Stewie, il mio beagle.
Serata ideale: un calice di vino bianco e una maratona di serie tv.