L’innovazione nel mondo del lavoro ha portato importanti cambiamenti anche nella sua impostazione: così è nato quel nuovo modello che prende il nome di “ufficio open space”. Ma di cosa si tratta e cosa comporta per i dipendenti? E soprattutto quali sono i punti di forza e i suoi inevitabili difetti? Scopriamo tutti i dettagli del nuovo status symbol in voga negli uffici all’avanguardia.
Cosa si intende per ufficio open space?
Recentemente la parola open space ha conquistato sempre più uffici moderni che prendono spunto da aziende di successo come Google e Facebook. Come si intuisce dal termine stesso, siamo di fronte all’uso di spazi aperti nel mondo del lavoro, nello specifico all’interno degli uffici.
Uno spazio aperto è un ambiente privo di pareti dove le scrivanie sono una accanto all’altra per facilitare un nuovo approccio lavorativo di tipo dinamico e collaborativo.
L’idea è quella di mostrare una realtà innovativa dove i dipendenti lavorano tutti insieme, collaborando per raggiungere gli obiettivi dell’azienda e migliorando quel lavoro di squadra che è alla base di ogni politica aziendale che mira a grandi risultati.
Eppure, nonostante queste premesse, l’ufficio open space tende a non decollare come si pensava, anzi sembra creare qualche problema ai suoi protagonisti. Pare proprio che i contro di questo sistema superano di gran lunga i suoi punti di forza.
Dunque è lecito chiedersi: open space è davvero sinonimo di funzionalità negli uffici?
I punti di forza dell’open space
Eliminare muri divisori tra un lavoratore e l’altro è sicuramente il primo passo per favorire uguaglianza, collaborazione e condivisione.
Ecco quali sono i punti di forza alla base dell’approccio open space:
- Lavoro di squadra. In un ambiente lavorativo dove i dipendenti sono tutti vicini di certo il lavoro di squadra ha una marcia in più.
- Comunicazione. Lavorare fianco a fianco dovrebbe migliorare i rapporti tra colleghi, favorendo anche la nascita di legami più profondi e il rispetto reciproco.
- Risparmio. Non avere pareti, innumerevoli stanze e muri separatori permette di abbattere notevolmente i costi di un’azienda.
- Motivazione. Tutti i dipendenti hanno un obiettivo comune e vedere il collega impegnato a dare il massimo per raggiungere ottimi risultati diventa uno stimolo per non essere da meno.
- Vetrina sociale. Gli uffici open space sono il nuovo status symbol delle aziende di successo e chi segue questo approccio rivoluzionario migliora la sua immagine agli occhi dei competitors.
Le idee si diffondono più velocemente in spazi aperti, insieme all’integrazione, alla socializzazione e al bisogno comune di farsi notare e non essere “uno tra tanti”.
Gli spazi aperti e i suoi contro
Che gli uffici open space siano un sistema vincente non è però opinione condivisa.
Studi recenti dimostrano che, nonostante gli ottimi propositi, questi spazi aperti abbiano più svantaggi che vantaggi.
Il primo problema che si riscontra è la mancanza di privacy. Ci si sente osservati in continuazione, si ha la sensazione di essere sotto esame e anche alzarsi per andare alla toilette può recare imbarazzo.
Inevitabilmente tutta questa tensione è fonte di stress, che si ripercuote anche sul lavoro.
Ma se la privacy è altamente ridotta, di contro la possibilità di concentrarsi sul lavoro dovrebbe essere altissima. E invece pare che le distrazioni siano continue e durature!
I dipendenti che lavorano in spazi aperti sono esposti continuamente a stimoli sensoriali di varia natura, da quelli sonori a quelli visivi, provocando continue dispersioni di attenzione durante l’arco della giornata.
E se poi quel collega vi sta proprio antipatico? Bisogna fare i conti con il fatto che sarà sempre lì, davanti a voi, giorno dopo giorno, alterando i vostri stati d’animo e spesso provocando repentini cambi d’umore.
A livello lavorativo questi contro non giocano a favore di un lavoro di squadra eccellente, a discapito dell’azienda e della sua produttività.
Uffici open space: come viverli al meglio
Per rendere più funzionale un ambiente lavorativo di tipo open sarebbe opportuno cercare di migliorarne alcuni dei suoi aspetti.
Innanzitutto si dovrebbe dare la possibilità a ciascuno di avere un proprio spazio personale: non serve tornare al vecchio cunicolo, ma basterebbe delimitare meglio i “confini” tra una scrivania e l’altra.
Inoltre, ognuno necessita di comfort che lo facciano sentire più a suo agio, con una postazione completa di ogni accessorio utile, la possibilità di mettere qualche oggetto personale sul tavolo (come per esempio la foto dei figli) e magari anche una sedia comoda dove trascorrere diverse ore senza stancarsi troppo.
Infine, non sarebbe sbagliato spegnere i telefonini per evitare distrazioni agli altri, creare confusione con chiacchiere fuori luogo col compagno di scrivania o alzarsi di continuo senza una ragione valida.
Insomma, con qualche accorgimento il sistema potrebbe anche funzionare, ma solo se ogni azienda si preoccupa di dare i giusti stimoli ai suoi dipendenti, delle sale private dove poter svolgere attività singole o di piccoli gruppi e le giuste condizioni per permettere all’ambiente di essere sano e funzionale.
Laureata in materie umanistiche ha fatto della sua passione per la scrittura e il giornalismo un vero lavoro a cui si dedica a tempo pieno. Vive in Sicilia ma gira il mondo coi suoi pezzi che trattano di tutto e di tutti, conciliando la splendida vita da mamma con quella di lavoratrice soddisfatta.